Diocesi di Orvieto – Todi 2024

Ristrutturazione della Chiesa di San Giuseppe

La chiesa dedicata a San Giuseppe, elevato al rango di protettore della città nel 1647, è collocata nel centro storico di Orvieto. L’edificio fu realizzato a partire dal 1665 per volere della Corporazione dei Falegnami, anno in cui il cardinal Crescenzi pose la prima pietra. L’11 aprile del 1685 l’Architetto Tommaso Mattei completava la costruzione, sotto il vescovo cardinal Millini. La chiesa è realizzata con pareti in muratura di tufo, coperta con cupola ottagonale e sovrastante lanterna. La scarna facciata non palesa la complessità volumetrica dell’architettura interna.
L’edificio presenta un impianto planimetrico ottagonale non regolare, in stile tardo barocco; all’interno, oltre all’originario altare maggiore, troviamo due altari minori collocati in nicchie laterali, le pareti presentano decorazioni risalenti al sec. XVII. Sull’altare maggiore spicca una pala raffigurante la Madonna col Bambino e San Giuseppe. Precedentemente alla ristrutturazione delle opere, realizzate con il contributo 8xmille alla Chiesa Cattolica, l’aula si presentava particolarmente degradata e fatiscente, principalmente a causa dell’umidità di risalita, che aveva compromesso le finiture decorate e gli intonaci nella porzione inferiore delle murature perimetrali. Il restauro ha restituito l’edificio al culto e alla fruibilità del patrimonio culturale

Mille storie la nostra storia

L’Archivio della Curia Vescovile di Orvieto è stato ricostruito negli anni sessanta e un nuovo restauro è avvenuto nel 2016quando è stato traslato al piano terra dell’Episcopio, sua sede originaria.
Da sempre studiato, se ne hanno testimonianze anche nell’Ottocento, soprattutto per i suoi tre Codici pergamenacei (cartulari), nei quali sono stati annotati in copia autentica tutti i documenti più importanti prodotti dal 1024 al 1378. Nel Codice B, si trova una memoria con la quale si può comprendere la motivazione della mancanza della documentazione più antica, dovuta ad un incendio doloso che distrusse parte dell’Archivio nel XIII secolo.
Il video collegato al QRcode qui sotto mostra le fasi di restauro di importanti manoscritti in esso conservati.

Volti fuori – I ritratti dei detenuti

All’interno del progetto “Fratelli tutti”, promosso dalla Caritas diocesana nell’ambito giustizia e finanziato con il contributo dell’8xmille, è stata realizzata, in collaborazione con la Casa di Reclusione di Orvieto, la mostra fotografica “Volti fuori. I ritratti dei detenuti”. Essa ha raccolto le opere realizzate dai detenuti che hanno partecipato ad un corso di fotografia sul ritratto e l’autoritratto. La mostra è stato uno strumento per trasformare le sbarre del carcere da barriera a ponte, per incontrare i volti dei detenuti oltre i pregiudizi e le paure. Il corso di fotografia, da cui sono nate le opere esposte, ha dato la possibilità, ai detenuti che vi hanno partecipato, di guardare l’altro e guardare sé stessi con occhi nuovi, potendo scorgere in ciascun volto quella bellezza sacra di ciascuna vita, messa in risalto dal contrasto tra la luce e il buio, binomio che avvolge la vita di ciascuno e in particolare di chi vive un periodo della sua vita in un carcere.
Anche nel buio del carcere, la luce della speranza custodisce e illumina i volti, per restituire consapevolezza degli errori passati e responsabilità per il futuro da costruire.