Mons Giuseppe Gioia – don Peppe

Il sacerdote è un infaticabile costruttore di “pietre d’angolo”, di pietre vive su cui si fonda e cresce la comunità

 

Don Giuseppe Gioia, parroco emerito della parrocchia “Santa Maria in Prepo” dell’Unità pastorale di Prepo-Ponte della Pietra-San Faustino di Perugia, è uno dei sacerdoti protagonisti della docuserie di Tv2000 dal titolo: “Eccomi”, che parla di vocazione.

 

Don Giuseppe nasce nel 1937, vive le difficoltà dell’Italia dopo la Seconda Guerra Mondiale e viene mandato all’età di 11 anni in seminario, evento che ancora oggi ricorda con dolore per il distacco dalla famiglia. Diventa sacerdote, incrocia figure del calibro di padre David Maria Turoldo e di Fratel Carlo Carretto. Sono anni per l’Italia roventi, fatti di contestazioni e di rivendicazioni sociali, che investono anche la Chiesa ponendo una serie di interrogativi ai sacerdoti: don Giuseppe non è escluso.

La storia del suo “Eccomi Signore” è ancora oggi di esempio per tanti giovani non solo nell’avvicinarsi alla Chiesa, ma anche nel comportarsi da veri uomini e cristiani nella società. Frutto del ministero di mons. Gioia sono anche diverse vocazioni al sacerdozio, come quelle di don Antonio Paoletti, suo successore, di don Fabrizio Crocioni, parroco di Ponte della Pietra, di don Roberto Di Mauro, parroco di San Mariano-Girasole, ed altre ancora, e alla vita consacrata come quella di suor Roberta Vinerba, teologa, preside dell’Istituto Superiore di Scienze Religiose di Assisi (ISSRA).

Don Gioia, di nome e di fatto, fa ancora gioire centinaia di ragazzi e ragazze nell’ascoltare le sue meditazioni della Parola di Dio, perché trovano attuazione nel quotidiano, soprattutto si dedica, come gli altri protagonisti della docuserie di Tv2000, ai lontani e agli emarginati, e che mai avrebbero immaginato di vivere il ministero sacerdotale. Don “Peppe”, così è chiamato dai suoi amici parrocchiani, è uno di quei preti che, oltre a predicare, mette in pratica il Vangelo ed è quello che le giovani generazioni, in modo particolare, si aspettano dagli uomini e dalle donne di Chiesa.

Don Peppe, anche se è avanti con l’età, è tuttora infaticabile costruttore di “pietre d’angolo”, di pietre vive, solo di recente è riuscito ad edificare la “sua” chiesa di cemento e mattoni, quella del complesso interparrocchiale intitolato a San Giovanni Paolo II; un’opera che è stata finanziata con i fondi dell’8xmille.